FAQ – TUMORE DELLA PROSTATA

Negli stadi iniziali, questo tumore è spesso asintomatico perché origina nelle zone periferiche della prostata e, solo in una fase successiva, può dare una sintomatologia importante come disturbi della minzione in conseguenza dell’ingrossamento della ghiandola e quindi compressione dell’uretra.
I pazienti che soffrono di patologie della prostata devono evitare cibi irritanti delle vie urinarie, come insaccati, cibi piccanti e speziati, fritture e frutta secca. In qualche caso anche le bevande gassate e gli alcolici possono essere controindicati. Meglio è invece seguire una dieta varia e assortita come quella mediterranea, ricca di frutta, ortaggi (pomodori e crucifere), cereali, pesce, olio d’oliva e povera di grassi animali.
No, le due patologie sono ben distinte. Originano in zone diverse della ghiandola prostatica e possono coesistere, ma non esiste un diretto collegamento tra le due condizioni.
L’attività sessuale non ha alcuna influenza sulla progressione della malattia, tuttavia durante il trattamento possono insorgere problemi di libido e di erezione a causa dei farmaci somministrati. In questo caso, è consigliabile parlarne con il medico di fiducia.
L’attività sportiva non è preclusa in assoluto, anzi può essere consigliata al paziente nell’ambito di un trattamento psico-fisico di supporto. Meglio evitare quelli troppo intensi e che causano traumi in zona perineale e pelvica, come il ciclismo, l’equitazione o il canottaggio, ma è possibile fare brevi escursioni in bicicletta.
Non ci sono precauzioni particolari. Appena il paziente se la sente può guidare l’auto svolgere attività quotidiane in relazione alle sue possibilità.
Prende il nome dal patologo Donald Gleason che ha ideato questa classificazione definendo 5 gradi di malignità dell’adenocarcinoma prostatico. Il punteggio di Gleason assume un’importanza fondamentale nel condizionare la scelta terapeutica perché distingue i tumori che hanno tendenza a progredire velocemente o meno: mettendo insieme il punteggio di Gleason, lo stadio della malattia e il valore del PSA è infatti possibile ipotizzare l’esito clinico del trattamento e le probabilità di guarigione.
Non ci sono controindicazioni. Tuttavia, se la partner è in età fertile, durante le terapie sistemiche (specie la chemioterapia) vanno usati dei metodi contraccettivi al fine di evitare gravidanze per il rischio mal formativo.
Non ci sono controindicazioni ai viaggi. È bene però evitare luoghi dove si possono contrarre malattie infettive (diarree, ecc.) o dove non vi sono sistemi sanitari analoghi al modello occidentale. Bisogna assicurarsi di possedere documenti in regola, in caso sopraggiungano problemi di salute. Si può viaggiare in aereo, ma in caso si soffra di disturbi polmonari è bene consultare il proprio oncologo. I soggiorni in montagna ad alta quota potrebbero non essere consigliati e, anche in questo caso, sentire prima della partenza lo specialista